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Madre Maria Agnese

 


Agnese Tribbioli nacque nel centro storico di Firenze il 20 aprile 1879 da Ludovico Tribbioli e da Clorinda Sorbi, l'uno proveniente da Cortona (Arezzo), l'altra da San Martino in Freddana (Lucca). Il papà, che era invalido, lavorava presso la prefettura fiorentina. Per le condizioni di povertà in cui versava la famiglia, Agnese e le sorelle Evelina e Maria Francesca, trascorsero un'infanzia difficile. Nel 1890 morì il signor Ludovico, lasciando la moglie e le figlie in una penosa situazione economica.

Nel 1893 Evelina ed Agnese entrarono presso il Patrocinio di San Giuseppe, fondato a Firenze nel 1882 da Emma Rosadi, per iniziare il corso di studi. L'Istituto aveva come precipua finalità quella di offrire, attraverso le scuole festive rivolte a ragazze provenienti da famiglie povere, un progetto educativo. Agnese, in questi anni, insieme alle nozioni scolastiche, imparò gradualmente ad apprezzare la vita delle istitutrici e a porsi la problematica circa un'eventuale scelta religiosa nella propria vita. Come documenta un manoscritto autobiografico, la Tribbioli si sentiva combattuta da un conflitto interiore: da una parte ammirava la generosa dedizione delle istitutrici verso le fanciulle loro affidate, dall'altra nutriva qualche perplessità circa il metodo pedagogico da loro posto in essere.

 

Nel 1897 fu cooptata dalla Rosadi come insegnante di maglieria. Il 23 gennaio 1901 fece la vestizione nell'Istituto del "Patrocinio di San Giuseppe", assumendo il nome suor Maria Agnese. Morta la Rosadi il 13 settembre  1898, l'Istituto,  con  appena  quattordici  membri,  veniva diretto da don Vittorio Tanini fino al  1908. A causa della mancanza  di una guida carismatica, la situazione andò peggiorando sia per la povertà, sia per la carenza di cultura e di idee innovative, secondo l'urgenza dei tempi. Nell'agosto 1917 suor Maria Agnese e la consorella, suor Adriana Telai, abbandonarono il languente Istituto, in mezzo all'incomprensione delle religiose e di qualche esponente della Curia fiorentina. Da questo momento iniziò per le due fuoriuscite una vita difficile, nella povertà estrema, ricche sole di fiducia nella Provvidenza.

Montughi, Grassina, Mascagnolo, San Martino ai Cipressi furono le prime tappe in diocesi di Firenze, ove si alternavano situazioni di accoglienza e di rifiuto, senza una certezza per il futuro. Monsignor Paolino Tribbioli, vescovo di Imola, cugino di suor Maria Agnese, che seguiva le vicissitudini delle due suore, le invitò a recarsi nella sua diocesi. Le due, accogliendo la richiesta, che ritenevano provvidenziale, si recarono in Romagna il 2 agosto 1919, passando attraverso esperienze successive: San Patrizio, settembre 1920, Belvedere, diocesi  di Imola ottobre  1921, Castel del Rio, ottobre 1922. A San Patrizio l'esperienza della Tribbioli fu irta di difficoltà e di ostacoli a causa dell'ambiente ostile, dominato da comunisti, socialisti ed anticlericali. L'arciprete, don Giovanni Piatesi, il  15 agosto 1919, benedisse il nuovo abito religioso.

Difficoltà di ogni genere, incomprensione, solitudine e duro lavoro posero le basi del nascente Istituto, che godeva la fiducia e l'incoraggiamento del vescovo diocesano mons. Tribbioli. Gradualmente il piccolo numero di suore crebbe; si aprirono nuovi orizzonti di lavoro: Fiesole (1920), Belvedere (1921), Castel del Rio (1922), che divenne la Casa Madre, Pistoia (1928), Sesto Imolese (1928), Foggia (1931),  Stornara  (1933).  Monsignor  Tribbioli,  nel  1924, propose  il  titolo di "Pie Operaie di San Giuseppe"; il 29 giugno 1927 lo stesso vescovo istituì e benedisse il noviziato. Nel 1931 le suore erano una trentina. Il 16 luglio 1932 mons. Paolino Tribbioli eresse la pia associazione in Ente Morale con il titolo di "Pie Operaie di San Giuseppe del Terz'Ordine di San Francesco d'Assisi". L'otto maggio  1933, dopo alcuni tentativi andati a vuoto, avvenne il riavvicinamento con le poche consorelle dell'antico Istituto del "Patrocinio di San Giuseppe", presente e benedicente monsignor Bonardi, Vicario Generale del cardinale Elia Dalla Costa.

Il 15 agosto 1933 avvenne la sospirata fusione tra l'antico e il  nuovo Istituto.  I  decenni  seguenti  segnarono una progressiva espansione dell'Istituto: fu fondata la casa di Illorai-Sassari (1937). La seconda guerra mondiale fece sentire le sue conseguenze anche nelle case dell'Istituto: il 19 agosto 1944 la casa di Foggia fu distrutta; nel settembre successivo Castel del Rio subì danni notevoli. Nel dopoguerra e nei decenni successivi furono aperte le case di San Giovanni Rotondo, Monopoli (Bari), Firenze, Galieno (Firenze), Focette (Pisa), Staffoli (Pisa), San Martino a Farneto (Firenze), Valiano (Siena), Montepulciano (Siena), Cerbaia (Firenze), Dozza (Imola), Gaiba (Rovigo), Pirabello (Imola), Montecastelli (Perugia), Nughedu San Nicolò (Sassari).

Gli ultimi vent'anni di vita della Fondatrice videro l'Istituto espandersi progressivamente, prevalentemente nel  centro Italia. Nel 1951  furono celebrati con solennità  i cinquant'anni  di professione religiosa della Tribbioli. Il 24 gennaio 1952 l'Istituto ebbe il riconosci­ mento diocesano; il 31 gennaio 1962 quello pontificio; il 14 gennaio 1963, infine, quello civile da parte del Governo italiano. Maria Agnese Tribbioli, consumata dalle fatiche, morì a Firenze il 27 febbraio 1965. Sepolta nel cimitero di Trespiano (Firenze), è stata riesumata e deposta nella cappella della Casa Generalizia al n. 113 di via de' Serragli il 3 maggio 2000; quindi, il 5 giugno 2008, traslata nella cappella di Casa Betania, al n. 127 di via de' Serragli, dove tuttora riposa. È in corso la causa di beatificazione.

Nel 1979 fu aperta la prima casa in Brasile; nel 1994 in India; nel 2003 in Romania.